
L’aula del Senato ha approvato oggi la proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese. Il testo, che è già stato approvato dalla Camera, non ha subito modifiche, ed è nato da una iniziativa della Cisl. I sì sono stati 85, contrari 21 senatori e astenuti 28. “Con l’approvazione definitiva al Senato della ‘Legge Sbarra’ sulla partecipazione, si scrive oggi una pagina storica per il mondo del lavoro e per l’Italia. Dopo 77 anni, l’articolo 46 della Costituzione trova finalmente attuazione grazie a una mobilitazione durata due anni”. E’ quanto sottolineato dalla Segretaria Generale della Cisl Daniela Fumarola. La Cisl ha raccolto quasi 400.000 adesioni in tutte le regioni, nei luoghi di lavoro, nelle piazze, nei territori. Un cammino della responsabilità che ha fatto emergere con forza il valore popolare e antipopulista di questa riforma: una risposta democratica ai bisogni veri delle persone, verso un’innovazione che guarda al futuro e non al passato, lontana da ogni sterile ideologismo e demagogia.


Valorizzata la contrattazione collettiva come leva fondamentale per accordi partecipativi costruiti dal basso, nei luoghi di lavoro, incoraggiati da incentivi economici alimentati da un Fondo dedicato alla partecipazione dotato dal Parlamento di 71 milioni. Un modello inclusivo, che non esclude nessuna impresa, e che rafforza coesione, corresponsabilità, formazione e dialogo: valori indispensabili per affrontare le sfide dell’economia globale e della transizione produttiva. La Cisl è orgogliosa del risultato ottenuto, reso possibile da un forte lavoro collettivo e da un confronto aperto con le istituzioni e ringraziamo chi ha creduto in questa riforma e l’ha sostenuta, dentro e fuori il Parlamento. . Plauso anche da parte di che definisce questo risultato una riforma storica e invita all' . Specificando che questa legge non riguardi solo il settore privato ma abbia : una sulle materie che contano. "I lavoratori pubblici - dichiara Petriccioli - non possono restare spettatori quando si decide su . : un modo per dare voce e responsabilità a chi ogni giorno manda avanti le amministrazioni e i servizi pubblici del nostro Paese.”
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Questa legge rappresenta una svolta culturale oltre che normativa.
Per la prima volta il legislatore riconosce la partecipazione non come opzione astratta, ma come motore concreto capace di rilanciare salari, produttività, sicurezza e benessere lavorativo, legalità e giustizia sociale.
Un ringraziamento speciale lo dedica a Luigi Sbarra che ha creduto dal primo momento in questo progetto
La Cisl continuerà ad accompagnare con responsabilità l’attuazione della legge, vigilando affinché diventi un’opportunità reale in ogni azienda. Perché solo insieme si costruisce un futuro del lavoro più giusto, partecipato e umano.
Maurizio Petriccioli Segretario Generale Cisl Funzione Pubblica
apertura di spazi veri di partecipazione anche nel pubblico impiego
valore profondo anche per chi rappresenta il lavoro pubblico
spinta culturale e politica a riaprire davvero il confronto
salari, qualità del lavoro, organizzazione dei servizi
La partecipazione deve diventare il nuovo paradigma anche nel pubblico impiego
